La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
, meditando il tuo aspetto, allibivo, smarrita in un soave languore, in una soavità tormentosa … e sempre la notte ... oh la notte! notte immensa
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circostante: tutto era gaudio per lei, perchè godeva al didentro. E così, pie' innanzi piede, arrendèndosi sempre ai nuovìssimi inviti, che d'ogni parte le
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barba. - Mare ancora. - Sempre mare? - No - disse Gualdo con un lieve sussulto - havvi una terra ... grande ... - Al pari di questa? - Assài più ... molto
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terra. - Non mormorìi, non applàusi. Ma Aronne avèa dato una voce al sentimento comune, sempre in cerca di forma, e però tutti tacitamente, approvando a
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pendenti in eterna minaccia, che Gualdo e la banda di lui tràssero e la vita e il rancore per due lunghìssimi mesi, sempre accoccato il grilletto e il cuore
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tàcito naso ai lor disconclusi propòsiti, ci diede fine, osservando, che, se diverse le vie, la meta era poi sempre la stessa, cioè la morte una sola
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, i disusati veri - l'oro si divideva dal piombo - e Mario ritornava fanciullo. Poi, sempre, si dipartiva da lei in un subbuglio di sangue, in un
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, sembrava seguire, co' suòi, i lor guardi, sempre incontrando però, nel raggio visivo, le clàssiche forme di Mario. Infine, la canòa di Aronne si
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la lingua, dove il sole medèsimo parèa splendesse in modo strano; sentìvansi da quelle leggi improtetti, che, pur ingiuriando, usavano sempre
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sempre-iniqua Giustizia, e preferimmo valerci di quella Ingiustizia pietosa, che ha nome Clemenza. «E così Noi vi perdonammo la scure, mutàndola in un
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... quindi per domandarla. - E tu domàndala loro - fe' Gualdo. Aronne maravigliò. Egli, i cui tòrbidi occhi schivàvano sempre gli altrùi, fisò